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Le principali malattie e parassiti delle caridine
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Le principali malattie e parassiti delle caridine
Grazie
ad anni di selezione e allevamento, si sono raggiunti risultati importanti
per quanto riguarda la scoperta e lo
studio di malattie, che possono colpire questi animali, infatti alcune di esse
possono essere estremamente pericolose o letali, poiché possono decimare del
tutto la colonia nel giro di pochi giorni. Le cause di questi problemi sono
quasi sempre dovuti ad una cattiva gestione della vasca, ossia acquari sporchi,
dove si effettua poca manutenzione, infatti in acquari tenuti male, si creano
colonie di parassiti, funghi e altri patogeni che possono attaccare le
caridine, che stressate da questa situazione,hanno difese immunitarie ridotte.
Le principali malattie sono la “Ruggine” (in inglese “Black Spot disease”),
causata prettamente dal batterio Pseudomonas aeruginosa, la sua
particolarità è che presenta dei pili, costituiti da una proteina, la pilina,
che risultano essere decisivi per creare legami con le cellule epiteliali
dell'ospite, rendendo difficoltosa l'azione del sistema immunitario
(Lazzeri,2011).
La “Ruggine” si manifesta sul corpo degli
animali come dei punti neri. Inizialmente questi punti neri sono poco estesi e
sono anche difficile da individuare, ma a lungo andare , si espandono sempre di
più, andando a creare vere e proprie ulcere che portano alla morte
dell'animale. Purtroppo questa malattia è molto contagiosa e causa un notevole
stress agli animali e, se non curata a breve termine, può portare anche alla
perdita dall'intera colonia presente nella vasca colpita. E' possibile curare
questa malattie in due modi, utilizzando metodi naturali, ovvero andando a
immettere nelle nostre vasche le foglie di catappa, importante
antinfiammatorio, poiché in esse è presente la quercetina, un tipo di
flavonoide che ha proprietà antifungine e infiammatorie,
aglio, pignette d'ontano,che hanno la capacità di aumentare le difese
immunitarie degli animali poiché contengono acidi umici che sono degli ottimi
antibatterici e antifungini.
Tutti
questi prodotti contengono anche tannini, acidi umici, chinoidi e, oltre i già
citati flavonoidi che hanno degli ottimi effetti benefici per le caridine,
infatti :
Coprono le mucose delle membrane con uno strato protettivo;
Hanno proprietà antinfiammatorie e stimolano la risposta immunitaria;
Agiscono contro i bartteri e i virus nocivi.
Regolano le mucose delle membrane intestinali e della flora batterica (Lukhaup,2015).
Coprono le mucose delle membrane con uno strato protettivo;
Hanno proprietà antinfiammatorie e stimolano la risposta immunitaria;
Agiscono contro i bartteri e i virus nocivi.
Regolano le mucose delle membrane intestinali e della flora batterica (Lukhaup,2015).
L'altro
metodo invece è quello di utilizzare prodotti medicinali,come gli antibiotici,
però è consigliabile usarli solo ad uno stadio molto grave, poiché questi
medicinali attaccano anche i batteri utili in vasca.
Un'altra
importante malattia molto pericolosa e spesso frequente in acquari mal gestiti,
è la Batteriosi, dovuta ad altri ceppi di batteri, come gli Aeromonas. I
sintomi generali della batteriosi, sono uno sbiancamento della parte carnosa,
ossia la parte muscolare dell'animale,che assume un colore lattiginoso e
l'inattività degli animali colpiti. Purtroppo la batteriosi a prima vista, oltre
allo schiarimento del colore, non presenta ulteriori sintomi, e quindi le
caridine sembrano essere in ottima forma , ma a breve e senza nessun motivo, si
avrà la morte dell'esemplare contagiato. Anche in questo caso è possibile
combattere la malattia mediante metodi naturale (uguale a quello della Ruggine)
o mediante medicinali.
Con sintomi simili alla batteriosi , ma molto più estesi
è la “muscle necrosis”, una malattia che causa una massiccia morte cellulare
negli organismi viventi (Lukhaup,2013).
E' una
reazione infiammatoria che causa nelle cellule dei tessuti muscolari, la
produzione di proteine e, durante questo processo, i tessuti diventano di un
colore lattiginoso. Questa malattia è causata da molti fattori, molti dei quali
dovuti all'instabilità del sistema ecologico creatosi in vasca. Può essere
causata da una deficienza di ossigeno nei tessuti,le cui ragioni possono
risiedere in un cattiva qualità dell'acqua o, anche in una scarsità di
nutrienti dovuta alla malnutrizione. Un'altra possibile causa può essere la
presenza di sostanze tossiche, di prodotti di rifiuto o un'alta carica
batterica dannosa nell'habitat. Per combattere questa malattia è consigliabile
effettuare dei grossi cambi d'acqua, variare la dieta mediante alimenti che
contengono acidi umici, ossia le già citate foglie di catappa, o le foglie di noce verdi secche.
Sono stati anche analizzati
altri casi di attacchi da parte di parassiti, come per esempio la Vorticella,un
piccolo protozoo ciliato,che può attaccarsi al corpo dell'animale e poi
riprodursi.
Sono
singole cellule ciliate che possono vivere in colonie o anche come individuo
unico. Attorno alla loro cavità orale, sono presenti un cerchio di piccoli
filamenti (ciglia), che muovendosi creano una piccola turbolenza, che permette
di portare il cibo all'interno della cavità.
Il
loro corpo cellulare è a forma di campana,che risiede su un fusto,al cui
termine è presente una ventosa per poter aderire al substrato.
La vorticella
vive in qualsiasi ambiente acquatico ed è possibile trovarla ovunque, sulle
superficie delle foglie delle piante, rocce e anche sul carapace delle caridine
o sul guscio delle lumache.
La
vorticella di per sé non è letale per l'animale, però se la sua proliferazione
ostruisce la bocca o le branchie, impedendogli di svolgere i suoi scambi
gassosi, può portare alla morte per asfissia. Per prevenire la proliferazione
di questi animali in vasca è necessario compiere delle azioni di pulizia, ossia
fare dei cambi d'acqua regolari, non somministrare troppo cibo e infine
rimuovere parte o pezzi di pianta morte e in stato di marcescenza. Molto simile alla vorticella per il modo di
proliferazione è lo Stentor, un altro protozoo ciliato che, si comporta
come la vorticella, ossia può diventare letale se ostruisce le vie respiratorie
dell'animale e, la sua proliferazione può essere tenuta sotto controllo nelle
medesime condizioni della vorticella,
ossia cercare di mantere in acquario un regime igienico controllato.
Altro
parassita che può attaccare le caridine è la Scutariella, un piccolo
verme piatto. Può crescere fino ai due mm e sulla parte terminale della testa
presenta due piccoli tentacoli e, una ventosa al di sotto per potersi attaccare
all'ospite.
Viene spesso trovato nelle
cavità delle branchie o, nella base delle antenne e del rostro. Ci sono due
gruppi di Scutariella : ectosimbionti e i parassiti veri e propri. I primi si
attaccano al corpo dell'animale e non creano nessun danno, poichè mangiano il
detrito dall'acqua che il gambero sta assorbendo dalle branchie, per respirare.
I secondi invece si nutrono dei fluidi corporei degli animali che infestano,
succhiandoli. Ovviamente questo non fa morire l'animale,ma induce i soggetti a
indebolirsi o a ridurre la loro frequenza nel riprodursi.
Quando un animale muore o muta,
i vermi riescono a lasciare la carcassa o l'esuvia e si mettono alla ricerca di
un nuovo ospite. La loro riproduzione si basa sulla posa di uova bozzolo sulle
lamelle delle branchie, da dove,in seguito, si schiuderanno i piccoli vermi.
Per combattere questi parassiti è possibile usare medicinali come il
Praziquantel, Flubenol o Panacur, che se usati nelle giuste dosi, non creano
nessun disturbo alle caridine.
Altri
parassiti possono essere alcuni funghi (come Achlya o Saprolegia)
o altri parassiti (Epistylis e nematodi in generale) che possono
attaccare le uova, durante il periodo di cova, portando alla perdita della
covata.
![]() |
Fig.29-c - Dettaglio Micosi su uova (Foto di Carlo Ambrosio) |
In particolare vari funghi come Ramuylaria
astaci,Didimaria cambari,
Cephalososporium
lepodactylu e
i batteri come Chitinolytic, sono i responsabili del “Rust Spot disease”
(Lukhaup,2015).
Questa
malattia è facilmente diagnosticabile, poiché il carapace degli animali infetti
si presenta con delle macchie depigmentate. Questa macchie ,o punti ,possono
andare dal colore marrone scuro all'arancione e, possono presentare delle
depressioni o addirittura dei buchi al loro interno.
Questi
danni, possono causare all'animale la perdita di parte, o di un intero arto. Se le macchie sono molto
profonde e rimangono marroni, anche dopo la muta dell'animale, possono
diventare un punto di inizio per molti altri problemi
poiché, in caso di infezione, batteri e/o funghi possono danneggiare ulteriormente l'animale. Se l'infezione è acuta e le macchie si ingrandiscono, si corre il rischio che l'animale perda parte della cuticola e, in questo caso, se l'infezione si estende anche all'interno del corpo, l'animale è destinato alla morte. Le ferite superficiale possono essere curate quando l'animale effettuerà la muta, infatti l'animale lasciando la sua vecchia cuticola, ne produrrà una nuova completamente rigenerata. Il sistema immunitario degli animali depositerà un pigmento nero di melanina attorno alla cuticola danneggiata e, le varie differenze di concentrazione sono responsabili del colore di queste macchie. Questa malattia è molto difficile da trattare ma, molto facile da prevenire , infatti è possibile scongiurarla somministrando foglie di catappa e curando la dieta degli animali, cosicchè aumentino le loro difese immunitarie.
poiché, in caso di infezione, batteri e/o funghi possono danneggiare ulteriormente l'animale. Se l'infezione è acuta e le macchie si ingrandiscono, si corre il rischio che l'animale perda parte della cuticola e, in questo caso, se l'infezione si estende anche all'interno del corpo, l'animale è destinato alla morte. Le ferite superficiale possono essere curate quando l'animale effettuerà la muta, infatti l'animale lasciando la sua vecchia cuticola, ne produrrà una nuova completamente rigenerata. Il sistema immunitario degli animali depositerà un pigmento nero di melanina attorno alla cuticola danneggiata e, le varie differenze di concentrazione sono responsabili del colore di queste macchie. Questa malattia è molto difficile da trattare ma, molto facile da prevenire , infatti è possibile scongiurarla somministrando foglie di catappa e curando la dieta degli animali, cosicchè aumentino le loro difese immunitarie.
Negli
ultimi anni, si è notato che la melanina, assimilata dagli animali tramite
ingestione del cibo, aiuta a rafforzare il sistema immunitario di questi
animali, permettendo una miglior risposta nella difesa dagli attacchi di questi
patogeni, riducendo la percentuale di stress, causata dalla malattia,
nell'animale.
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